CORREZIONE ORTOGRAFICA 2

Esercizio di riempimento.

Individua gli errori ortografici presenti e inserisci nello spazio la parola nella forma corretta. A ciascuno spazio corrisponde un solo errore e secondo l'ordine in cui si presenta in ciascuna riga.
Attenzione! Nel caso in cui l'errore riguardi l'uso dell'apostrofo dovrai trascrivere nello spazio vuoto l'intero gruppo di parole dove l'apostrofo deve o non deve essere presente. Ad esempio: "un altra" andrà corretto scrivendo "un'altra", non il solo apostrofo; così "un'altro" andrà corretto scrivendo "un altro".

I vocabolari non sono strumenti neutri. Ciascuno a la sua storia, la propia inpostazione.
Si pensi al Tommaseo: il più straordinario e riuscito vocabolario Ottocentesco
della lingua italiana compilato da un grande scritore. Vi sono, poi, dizzionari che
rivolgono principalmente la loro attenzione alla cultura antica. Un'esempio e quello allestito
dall'Accademia della Crusca è dal suo presidente Giovanni Nencioni. Ce anche il Battaglia,
arrivato dopo diversi decenni alla lettera Q-R (edito dalla Utet), che a ricontrollato su edizzioni critiche le
fonti della Crusca e le a allargate. Nella costruzzione di un dizionario le fonti alle quali
si fà riferimento sono esenziali. In genere un buon dizionario non ignora quello che la società
linguisticamente produce: nello sport come nell'abigliamento, nella politica come nella
publicità. Da queste realta nascono nuove parole, si forgiano imprevedibili
neologgismi, si allargano ho si stravolgono i significati di un termine. Chi dieci anni fa
avrebbe leto nell'espressione «sua emittenza» l'ecuivalente del Cavalier Berlusconi?
Forse fra altri dieci anni nesuno sapra più bene che cosa i giornali volessero dire
con quell'appelativo. È il destino delle parole: nascono, muoiono, magari rinascono. I vocabolari
anno il compito di registrare questi mutamenti. I giornali e la televisione sono tra i filtri
più importanti a qui un linguista si affida. I vecchi vocabbolari, si pensi al
Fanfani, mostravano un impostazione eminentemente leteraria. Anche in presenza
di parole con un chiaro riferimento alle scenze, trascuravano la parte tecnica.
I dizionari che oggi il lettore ha a disposizione sono piu aperti agli apporti scentifici e tecnici.
Sotto questo profilo una svolta in questi anni è stata quella inpressa dallo Zingarelli. Mentre il
Devoto-Oli, nella prima edizzione, era più letterario. La diversa impostazione tra i due vocabolari
più celebri d'Italia si è col tempo ridotta. Se una differenza fra i due è ancora riscontrabile, và trovata
nella maniera di spiegare il significato di una parola. Zingarelli non disdegna lo uso del sinonimo e
delle definizioni standard. Il Devoto-Oli induggia su una ricerca, cui non sono estranei
i problemi di stile e le sottilieze del gusto. «Il dizionario - diceva speso Giacomo Devoto, il
linguista scomparso nel 1974 - non va solo consultato, ma va letto. Ne va fatto un'uso attivo, creativo».

Testo tratto da G.Baldassarre, L'italiano in regola, Sansoni