CORREZIONE ORTOGRAFICA 15

Esercizio di riempimento

Individua gli errori ortografici presenti e scrivi la forma corretta nello spazio bianco a destra.
Nota bene: a ciascuno spazio corrisponde un solo errore e secondo l'ordine in cui si presenta in ciascuna riga.
Attenzione! Nel caso in cui l'errore riguardi l'uso dell'apostrofo dovrai trascrivere nello spazio vuoto l'intero gruppo di parole dove l'apostrofo deve o non deve essere presente. Ad esempio: "un altra" andrà corretto scrivendo "un'altra", non il solo apostrofo; così "un'altro" andrà corretto scrivendo "un altro"


Il mitografo
Il mitografo vive in una perene vertiggine cronologica, che finge di voler sanare. Se su un tavolo
mette ordine fra generazzioni e dinastie, come un veccio magiordomo, che conosce
gli affari di famiglia meglio dei suoi padroni, allora si puo essere certi che su un’altro
tavolo il grovilio intanto si accrescie e i fili si imbrogliano. Nessun mitografo
e riuscito a comporre la propia materia in una secuenza coerente,
eppure tutti sì sono proposti di fare ordine. In questo, erano fedeli al mito.
Il gesto mitico è un onda che, nel infrangersi, disegna un profilo, come i dadi gettati formano
un numero. Ma ritirandosi accresce nella rissacca la complicazzione incontrollata, e alla fine
la commistione, il disordine, da cui nasce un’ulteriore gesto mittico. Perciò il mito non ammette
sistema. E il sistema stesso è inanzitutto un lembo del manto di un dio, un lascito minore di apollo.
I miti greci erano storie trasmese con varianti. Lo scrittore – fosse Pindaro o Ovidio – le ricomponeva,
ogni volta in modo diverso, ommetendo e aggiunggendo. Ma le nuove varianti dovevano essere rare
e poco visibbili. Così ogni scrittore acrescieva e asottigliava il corpo delle storie.
Cosi il mito continuo a respirare nella leteratura.